Pakistan

ACP Humanitarian AidEstero

La comunità cristiana di Jaranwala, situata nel distretto industriale di Faisalabad, Pakistan, è stata devastata da un atto di violenza da parte di estremisti musulmani che hanno distrutto circa 21 chiese. Questo violento episodio ha scosso profondamente la comunità cristiana, poiché più di 80 abitazioni sono state bruciate, così come le bibbie e il resto dell’arredamento. 

L’attacco è avvenuto mercoledì 16 Agosto quando diverse chiese all’interno della città sono state prese di mira e incendiate. Questi luoghi di culto rappresentavano il fulcro della vita spirituale e sociale della comunità cristiana, fungendo da pilastri di fede e luoghi di incontro per i fedeli. La motivazione dietro questo attacco è stata collegata a presunte accuse di blasfemia rivolte a due giovani ragazzi cristiani. Secondo alcuni musulmani i ragazzi hanno fatto dei commenti sui social media che sono stati interpretati come offensivi nei confronti dell’Islam, secondo altri hanno realizzato dei disegni anti-islamici e, secondo altri ancora, hanno modificato ironicamente alcuni versetti del corano per sminuirli e successivamente strapparli.

Queste accuse di blasfemia hanno fornito il pretesto per giustificare l’attacco di un gruppo di estremisti, guidati dall’Imam, contro le chiese e, di conseguenza, l’intera comunità cristiana di Jaranwala. Le accuse, portate avanti principalmente dall’Imam (che ha coinvolto il gruppo di estremisti attraverso un annuncio in moschea), non hanno una base certa e non vi è nessuna prova che i ragazzi abbiamo commesso tali atti. Nessuno sa la verità perché, come ormai quasi ogni giorno accade, non vi è alcuna verità nelle accuse di blasfemia, ma solo problemi o faide di tipo personale tra cristiani e musulmani. Non è nell’interesse gli estremisti verificare se è effettivamente stato commesso un atto di blasfemia, il loro obiettivo è danneggiare la comunità cristiana e questo pretesto è abbastanza per dare il via a una situazione del genere.

Attualmente, la comunità cristiana di Jaranwala vive una realtà segnata dalla paura e dalla distruzione. Molte famiglie sono state spogliate del loro luogo di culto, un punto di ancoraggio per la loro fede e identità. L’attacco ha lasciato cicatrici profonde sulla psiche dei fedeli, che ora lottano con l’insicurezza e la diffidenza. La situazione appare ancora più allarmante dato che i cristiani si sentono sempre più emarginati e vulnerabili a causa di una legge sulla blasfemia che può essere facilmente manipolata per perseguire le minoranze religiose. Vi chiediamo di pregare per questa situazione, il clima è molto teso e delicato, i fedeli locali temono che l’episodio si possa ripetere a breve.

Molti non hanno più una dimora, alcuni sono rifugiati nei boschi, altri nei cimiteri. Sembra quasi che un altro paese abbia attaccato il Pakistan e i cittadini, con l’obiettivo di proteggersi, siano scappati e si siano nascosti internamente. È triste però pensare che alcuni concittadini abbiano meditato un attacco del genere. Le autorità del luogo non hanno potuto fermare gli estremisti del luogo e sono stati indifferenti davanti a ciò che stava accadendo, non sono stati presi provvedimenti contro il gruppo di estremisti islamici e i responsabili di un atto così triste e crudele. Alcuni collaboratori locali di ACP si trovano sul luogo per raccogliere storie delle vittime e ciò che i mass media non riportano. Vi chiediamo di pregare per le vittime, molte ragazze sono state violentate e ancora alcune sono disperse, probabilmente nelle mani di questi estremisti. Non si sa neanche dove siano i due ragazzi accusati di blasfemia, hanno fatto in tempo a fuggire e ora sono nascosti.

Vi terremo aggiornati sulla situazione nei prossimi giorni, con testimonianze dirette delle vittime.

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